Autolesionismo - Quel sollevante dolore

autolesionismoTagli, graffi, bruciature, morsi.

Ci sono momenti nella vita in cui la rabbia, la solitudine, la mancanza di autostima diventano un fardello emotivo troppo pesante da sostenere.

Vi è mai capitato di avere un problema pesante per la testa, di soffrire per amore, di essere ossessionati da qualcosa di negativo?

Immaginate il dolore dell'abbandono, quando si ama qualcuno e improvvisamente decide di non volerci più nella sua vita.

Pare che niente può distrarre, niente può alleggerire il cuore dal dolore.





Poi improvvisamente compare un dolore fisico,acuto; e proprio in quel preciso istante il dolore dell'abbandono "scompare", il cervello si concentra sul dolore appena sopraggiunto, il problema emotivo viene momentaneamente accantonato.

Questo è il principio dell' autolesionismo.

Il dolore di un taglio, di una bruciatura, di un morso... prende il posto del dolore psico emotivo della rabbia, dell'abbandono, della disistima.

E' come se il proprio corpo diventasse un diario segreto, dove scrivere il proprio dolore, emozioni negative troppo intense da sopportare...

L'autolesionismo è un modo di trovare sollievo momentaneo ad un dolore emotivo che non si riesce a spiegare a parole.

Durante la pratica di autolesionismo non si tenta il suicidio, non è un suicidio non andato a buon fine.

Nonostante questo, l'autolesionismo dovrebbe porre in allarme aldilà dell'entità del danno che ci si auto infligge, della modalità e della ricorrenza.

In quanto di fondo vi è sempre uno stato depressivo, e talvolta ideazione suicida.

Molto spesso si sente dire che, chi pratica autolesionismo vuole soltanto attirare l'attenzione degli altri.

In realtà, difficilmente chi lo fa ne parla, e ancora più difficilmente mostra le proprie ferite, che si tende a nascondere piuttosto che "esibire".

L'autolesionismo talvolta inizia nell'età dell adolescenza, dove le emozioni negative solo per ovvi motivi meno facili da gestire, comportamento ricorrente in alcuni disturbi di personalità, soprattutto nel disturbo borderline in cui si tende ad auto ledersi per vergogna, pentimento e disperazione.

In un gruppo di auto aiuto per ragazzi borderline, qualche anno fa, un ragazzo raccontava che si tagliava, procurandosi dolore per dare un senso al suo pianto continuo e a suo avviso immotivato.

Un altra persona (con cui poi legai parecchio) mi raccontò i motivi delle sue cicatrici sul braccio, un pomeriggio d'estivate quando casualmente le notai.

Ma nel suo caso, erano conseguenza di una grave malattia psichiatrica la schizofrenia.

Talvolta percepiva le sue braccia come qualcosa di estraneo al suo corpo, qualcosa di non appartenente a lui, e nei momenti di grave psicosi cercava di eliminare quello che "non era suo".

Quindi possiamo dire che in questo caso l'autolesionismo era non voluto, e causato da qualcosa di molto più grave.

Qualcuno lo fa per "sentirsi vivo, forse il dolore fisico durante un periodo di forte depressione e apatia, è l'unica cosa che ci ricorda di essere ancora vivi.

"Se sento dolore,allora ci sono ancora...sono ancora al mondo!"

Vi chiederete come mai conosco così tante storie, affari privati di così tante persone.

La risposta non è la più scontata, cioè che non mi faccio gli affari miei e che sono una gran curiosona, ma piuttosto che sono interessata ad ascoltare la storia di chi ha voglia di raccontarsi.

Ho iniziato a leggere tutto sulla psichiatria e sulla psicologia, quando ho capito di avere un disturbo e quando ho deciso di capire realmente cosa mi succedeva e mi succede nel cervello nei momenti di "blackout".

Ho ascoltato con interesse ogni storia,ogni esperienza; dalle esperienze del amico depresso, a quelle del paziente psicotico incontrato in sala d'attesa dello psichiatra e da ognuno ho imparato qualcosa, non solo sui problemi psichiatrici ma anche su me stessa.

Quando brancolavo nel buio, ogni sintomo descritto da qualcun altro lo comparavo al mio, in ogni diagnosi di qualcun altro cercavo di trovare un sintomo comparabile al mio per cercare di capire che cosa stava succedendo nel mio labirinto psichico.


1 commento:

  1. Non indosso più capi d' abbigliamento estivo da anni.
    Solo cotone leggero rigorosamente a maniche lunghe anche in estate.
    Devo coprire le cicatrici

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