Borderline: un incubo emozionale

Da anni convivo con un male invisibile, nascosto nel mio più profondo scrigno emozionale.

Lì dove si annida quel involucro di sentimenti intimi, quel patrimonio personale di emozioni che tutti abbiamo: l'amore, l'odio, la felicità, la tristezza, la certezza e l'incertezza, la paura e il coraggio.

Quel tesoro prezioso che tutti conserviamo al "sicuro",  in persone come me, e forse anche come te che stai leggendo,  viene preso d'attacco da un mostro terribile capace di sbatterci letteralmente da una parte all'altra e farci sentire impotenti e privi di autocontrollo.

Il disturbo di personalità borderline è un vampiro che si nutre di impulsi negativi, incontrollabili e distruttivi.


O bianco o nero, o amore o odio,  o bene o male, o tutto o niente, o amici o nemici, vivere borderline significa non vedere o meglio non percepire le sfumature emozionali della vita.

Ma cosa significa veramente vivere borderline?

Circa undici anni fa, mi capitò di sentire per la prima volta parlare di disturbo di personalità borderline, beh ammetto che non è per niente piacevole sentire uno strizza-cervelli che dopo ore e ore di "test" formula una diagnosi con freddezza glaciale, guardandoti in faccia dall'altra parte della scrivania.

Sapere di avere qualcosa di cui non si è mai sentito parlare nella propria vita, non è per niente piacevole, anzi...

E quindi che cos'è? E io cosa devo fare?  Ricordo di aver chiesto.

Dopo una breve spiegazione medica del mio disturbo, e un altro paio di domande, pensavo tra me e me e sì, sono proprio i miei sintomi, sono proprio io.

Dopo mesi e mesi di sofferenze terribili, sbalzi d' umore, attacchi di rabbia, rapporti amorosi andati a puttane poi recuperati, e poi di nuovo volutamente mandati a puttane e pentimenti sinceri poco dopo nuovamente rimangiati, depressione terribile e paura, stordimento farmacologico seguito da galvanizzazione venuta chissà da dove "adesso ho la mia diagnosi" pensavo "adesso mi cureranno".

Che finalmente sia arrivato il momento di vedere la luce infondo al tunnel? Quella luce che non sia solo l'ideazione suicida di un treno in corsa che illumina la galleria prima di spazzarmi via dall'universo.

Ma le mie  speranze si sono affievolite subito, o quasi,  mi veniva proposto nuovamente un "rimedio" farmacologico,  pillole di litio carbonato come stabilizzatore del'umore, un farmaco devastante per il corpo, con effetti collaterali pesanti, che ti obbliga ad un prelievo di sangue bisettimanale per il controllo ematico della litiemia

Qualcosa di devastante e tossico che distrugge progressivamente cuore e reni.

In concomitanza con sedute di ore ed ore davanti ad  una psicologa che ascoltava i miei problemi e i miei momenti di disperazione con la stessa noncuranza  con cui faceva la manicure.

Non si può spiegare il comportamento di una persona borderline, cercando di farle capire che i suoi comportamenti sono sbagliati!

Mi dispiace per chi ci prova, è tempo perso, non è così che funziona!

Infatti quando il mostro border si attiva, e ti sconvolge, non capisci che stai sbagliando, che stai drammatizzando, che stai esagerando, che forse ciò che percepisci intorno a te non è per forza giusto o sbagliato, ma che ci sono mille sfumature intorno, colori che compongono l'emozione vissuta.

Non è così! 

Quando vivi borderline, non ti rendi conto che stai distruggendo la tua relazione senza motivo, o per una motivazione facilmente risolvibile, che tutto intorno non è sempre ostile, che la percezione di te stesso cambia rapidamente e che molto spesso ciò che percepisci è un maledetto scherzo del cervello.

Non serve spiegarlo, non ascolti gli altri, non ha senso, solo ciò che vivi e senti dentro lo ha punto.

Poi torni in te, il mostro  molla la presa,almeno momentaneamente, e di colpo ti rendi conto quanto esagerata era la tua reazione, allora vedi il caos che hai fatto, e la terra che ti sei bruciato attorno, e piombi nella disperazione "cosa ho fatto? adesso come recupero", precipiti nel baratro dell'ansia del senso di colpa, della vergogna...

Qualche volta poi, parli, trovi la forza di provare almeno a spiegare e chi ti è intorno capisce (capisce?) quanto ti dispiace e quanto stai male,e forse, dico forse recuperi e tutto sembra tornare apposto, sembra, perché non è proprio così, le parole che diciamo, le azioni che facciamo hanno un peso su chi le riceve, e alla fine anche chi afferma di aver' perdonato, non sempre lo fa.

E anche quando credi di avere risolto, anche se affermi che non capiterà più, ti illudi.

Starai di nuovo male, e vedrai nuovamente tutto nero, poi tutto bianco, e poi ancora tutto nero, nulla e stabile, e alla fine hai solo voglia che tutto questo tormento finisca, vuoi solo che il mostro ti lasci in pace, vuoi solo stabilità, quella stabilità che sembra non arrivare mai, quegli attacchi di pianto e disperazione apparentemente immotivati, e quella voglia di tagliarsi, di farsi male, per dare un senso a tutto questo dolore.

Questo gli strizza cervelli non te lo dicono, non lo vivono, non te lo sanno spiegare!

Un mostro che quando si sveglia ti obbliga a distruggere tutto, e ti sconvolge, rendendoci a sua volta mostri distruttivi per chi ci sta intorno.

Solo così posso spiegare cosa vuol'dire vivere da borderline.


Di seguito un estratto del film Ragazze Interrotte del 1999 con Winona Ryder e Angelina Jolie









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